»LIMONOW«


von
Emmanuel Carrère



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La Russia di Limonov raccontata da Carrère

Giuseppe Talarico

«Limonov» è un libro di successo di cui è autore uno dei maggiori scrittori francesi del nostro tempo: Emmanuel Carrére. Questo libro, pubblicato dall’editore Adelphi in Italia, è stato presentato, prima di divenire un caso letterario internazionale, alla presenza dell’autore, a Roma il 2 ottobre del 2012 nella sede prestigiosa della Casa delle Letterature dalla scrittrice Letizia Muratori. Il lettore, dopo averne concluso la lettura, rimane ammirato e affascinato dalla grande capacità di Emmanuel Carrère di descrivere le vicende esistenziali di questa figura umana, singolare e contraddittoria, ponendola sullo sfondo dei grandi eventi che hanno trasformato la Russia negli ultimi anni. Limonov nasce in Ucraina e vive i suoi prima anni di vita nella città di Karkov. Il padre è un ufficiale addetto alle operazioni di vigilanza compiute e svolte dal servizio di sicurezza della Ceka, temuto in patria ai tempi dello stalinismo. Limonov ha dieci anni quando Stalin muore. Fin dai suoi primi anni di vita viene educato dalla madre, una donna dotata di una grande e atavica saggezza, a provare diffidenza verso il prossimo e a non soggiacere alla prepotenza altrui. Nella sua adolescenza, vissuta sotto il grigiore opprimente del regime comunista, Limonov manifesta un temperamento ribelle e criminale, sicchè compie azioni abiette e riprovevoli. In seguito, dopo avere iniziato la lettura degli scrittori proibiti e soggetti alla censura del regime comunista, come Bulgakov, Mandell’stan, Achmatova, Cvetaeva, Majakoskij, che circolavano per vie occulte ed in modo clandestino, Limonov scopre di avere una vocazione letteraria. Questo duplice carattere della sua personalità, uno uomo capace di coltivare la vocazione artistica e letteraria e di porre in essere qualsiasi tipo di comportamento, rappresenta, per come la figura di Limanov nel libro è delineata, il tratto contraddittorio che segnerà la vita e le vicende esistenziali di questo personaggio singolare. Nella prima parte Carrère ricorda di avere scoperto la figura singolare di Limonov a casa di sua madre, nella cui libreria c’era un libro, di cui Limonov stesso è autore. Infatti la madre di Emmanule Carrère è una storica di professione, che in un suo celebre saggio, pubblicato negli anni Ottanta ed intitolato «Esplosione di un Impero», aveva vaticinato e previsto il crollo dell’impero sovietico, a causa delle innumerevoli nazionalità costrette a convivere in una sorta di camicia di forza dentro la federazione sovietica. Carrère, leggendo il libro di Limonov, rimane impressionato e colpito dalla vita avventurosa dello scrittore, di cui fino a quel momento non aveva sentito parlare. Infatti Limonov, stanco della vita vissuta in provincia, decide con la sua prima fidanzata Anna di trasferirsi a Mosca, dove sopravvive facendo il sarto e componendo versi. Nella capitale moscovita incontra gli intellettuali e comprende il valore delle opere letterarie degli scrittori che hanno subito la umiliazione terribile prima del gulag, come Solzenicyn e Brodskij, ed, in seguito, la dolorosa esperienza dell’esilio e dello sradicamento negli Usa. In questa parte del libro, la più bella ed interessante, la società sovietica degli anni Settanta viene mostrata come pietrificata in un immobilismo che prelude alla catastrofe della fine degli anni Ottanta. Un sistema economico in cui si fingeva di lavorare per ottenere in cambio una falsa retribuzione, sicchè si aveva una sorta di egualitarismo fondato sulla minima e misera soglia della sopravvivenza per i milioni di cittadini sovietici. Ben presto, stanco della stagnazione successiva all’era Di Krusciov, Limonov decide di abbandonare il suo paese e di recarsi negli Stati Uniti con la sua nuova fidanzata. Questa parte del libro è assai importante, poiché da cittadino che ha sempre vissuto nel regime comunista, Limonov, grazie allo stile e alla abilità letteraria di Carrère, descrive le impressioni e le sensazioni che prova, trovandosi in una nazione democratica e basata sui principi e valori liberali. In questa parte della sua vita avventurosa e aperta a tutte le esperienze, Limonov sarà scrittore, maggiordomo di un miliardario, e spesso si troverà in condizioni di grande difficoltà. Come nota giustamente Carrère, l’aspetto singolare e sorprendente di questo personaggio, a volte ripugnante ed altre volte invece degno di ammirazione per il suo coraggio, è la sua capacità di non arrendersi mai di fronte agli ostacoli e alle sconfitte. Infatti, anche se in un primo momento i suoi libri vengono rifiutati, Limonov riuscirà a farli pubblicare e diventerà un personaggio circonfuso da una aura di scrittore maledetto, tanto da divenire una star in Francia sui giornali di gossip. Ed è proprio a Parigi che Carrère ha la possibilità, nella redazione di un giornale, di incontrare la prima volta Limonov, su cui in seguito scriverà questo suo bellissimo libro. Limonov, dopo la caduta del regime comunista e la fine della Unione Sovietica, ritorna nella sua patria, che aveva lasciato da giovane. Pensa, come emerge dai suoi scritti, che il regime sovietico, come avevano notato acutamente sia Solzenicyn sia lo scienziato Sakharov, si è retto sulla menzogna e sulla mistificazione ideologica. Appena Gorbaciov svelò le falsità del regime, questo capitolò, confermando la validità della previsione avanzata dalla madre dello scrittore. Sono memorabili le pagine che descrivono il caos e il disordine in cui cadde la società russa, sotto la presidenza di Eltsin, dopo la fine e la capitolazione del regime sovietico. Proprio le privatizzazioni delle principali aziende di stato, ricorda Carrère, compiute in modo poco accorto ed al di fuori di ogni regola, hanno favorito alcuni uomini, dando vita alla oligarchia russa, che controlla le risorse energetiche del paese e dispone di ingenti risorse e capitali. La popolazione russa, in seguito al passaggio alla economia di mercato, è precipitata nella miseria. Cosi come, sotto la presidenza di Putin, con la guerra colonialista in Cecenia, si è avuta una violazione evidente ed innegabile dei diritti umani, denunciata da Anna Politkovkaia. A dimostrazione che oggi in Russia c’è un simulacro di democrazia, Carrère ricorda che questa coraggiosa giornalista è stata uccisa in circostanza misteriose e rimaste ancora oscure. Limonov, in un contesto nuovo, nei primi anni Novanta, in un periodo della sua vita in cui il suo istinto canagliesco ebbe il sopravvento, prese parte alla guerra nelle file dell’esercito serbo nella ex Jugoslavia, disintegratasi dopo la fine del comunismo. Sono belle le pagine che spiegano le cause e l’origine del conflitto nazionalistico tra i serbi ed i croati da un lato, e quello tra i serbi ed i musulmani bosniaci dall’altro lato, e mostrano con grande realismo e ammirevoli descrizioni letterarie la natura cruenta e atroce che ebbe questa guerra, durante i primi anni novanta del secolo scorso. Limonov, per non smentire la sua vocazione di personaggio odioso e imprevedibile, in Russia, in opposizione al regime di Putin, ha fondato un partito che unisce l’ispirazione bolscevica con quella nazionalistica. Il partito bolscevico nazionalistico creato da Limonov coltiva il rimpianto per la fine dell’impero sovietico e mira a ricostruire la egemonia politica della Russa sull’Asia centrale. Per questo motivo, accusato di attività eversiva e terroristica, è stato rinchiuso più volte in carcere. Proprio durante la detenzione nelle dure carceri Russe, Limonov ha sperimentato la pace e la consolazione che può assicurare la pratica della meditazione buddista. Questo libro, che racconta una storia meravigliosa e vera, non è un romanzo né una biografia. Con il suo stile elegante ed incalzante Carrère ricorre alla forma stilistica del New Journalism, di cui sono stati maestri Truman Capate e Tom Wolf, per descrivere e sintetizzare gli ultimi quaranta anni di storia russa attraverso le vicende esistenziali di una figura umana indimenticabile. Un libro intelligente e bellissimo per la sua composizione letteraria e la grande capacità di restituire sulla pagina un figura umana, quella di Limonov, piena di contrasti e sfumature. Da leggere con attenzione.


«L'Opinione», 26 marzo 2013

Eduard Limonow

Original:

Giuseppe Talarico

La Russia di Limonov raccontata da Carrère

// «L'Opinione» (it),
26 marzo 2013